domenica 19 aprile 2020

Manipolata e poi cotta: è la natura

di Felicia Santilli __________________________________________


Non mi sarei mai accorta dell'esistenza del laboratorio del Concrete Pottery Studio, non lo avrei trovato se non avessi seguito le indicazioni che Billy mi dava al telefono per arrivarci….

Incastonato tra la sede di Confindustria e il grande centro commerciale
Mimetizzato tra casette basse, l'edicola e qualche albero.
Annidato nel mezzo della zona industriale aquilana ovest, percorsa dalle persone quasi esclusivamente in auto e che si sviluppa da una decina d'anni per inerzia, a nastro, non seguendo una pianificazione urbanistica particolarmente rigorosa.

Fra il megastore Ipercina e le rotatorie.
Fra il consumo negli scaffali e il consumo del territorio.

Difficile da intercettare a occhio, perché nella forma è diverso dalle attività che si svolgono in zona e così è totalmente inaspettato.

In questo laboratorio ci si dedica alla produzione artigianale di vasi ed oggetti in terracotta, anche su commissione.
Inoltre ci sono ampie zone dedicate alle piante: una serra, dei micro giardinetti e aiuole.






Questi due artisti, artigiani e giardinieri, modellano, insieme all'argilla che da forma ai loro preziosi oggetti, una materia poco contenibile e adattabile alle esigenze di ognuno come il futuro, o una possibile definizione di esso; un tentativo di negare l'inevitabile entropia dei beni di consumo, una barriera nel passaggio obbligato di un bene d'uso ad una cosa senza valore e possibilità di riuso.

Innamorati e attratti da frammenti di un immaginario archetipico il loro motto è: dalla Terra, con la Terra, per la Terra.

Billy mi spiega:
- A parte gli strumenti classici, tutta roba per lavorare l'argilla...cazzate, ricicliamo tutto, dal pezzetto di plastica al ferro, alla pigna di sequoia con cui abbiamo fatto una cifra di decorazioni, vedi? Si ottengono tutte mini forme frattaliche... tutto, usiamo tutto.

Angelo precisa:
- Il riuso è alla base del nostro lavoro




- Queste sono diverse argille, questa è refrattaria...guarda che effetto questa smaltatura...
questi sono doppia cotta ...qui siamo partiti da questa idea qua, dalla vespa vasaia; bava e argilla che se viene cotta diventa così. Questo è l'alveare della vespa...guarda che forme aliene, questa fa pensare proprio a Dune.



- Cerchiamo di evolverci sempre, queste per esempio sono cortecce, si ottengono delle vere e proprie sculture.

- Questa è un'argilla che quando la lavori crea dei disegni...rimane bianca fuori e dentro è scura.

- Questo smaltato in prima cottura e queste che vedi sono tutte le impronte dei polpastrelli dei gatti...

Dalle foto che postate su Instagram ci si immagina una certa dimensione ma quando li vedi dal vivo scopri che alcuni sono sorprendentemente piccoli, alti nemmeno tre dita...

- Sì, i mini vasi piacciono a tutti! Richiedono molto tempo di lavoro...alcuni sono scavati...sembrano facili da realizzare ma no.





Il vostro è un lavoro molto complesso in senso proprio, è la composizione di tanti lavori messi insieme assemblati in un oggetto spesso molto piccolo...

- Ci piace l'attenzione, la cura, il volerlo fare in un certo modo...

C'è una sensazione a prima vista: sembra tutto improvvisato, posticcio, momentaneo. 
Pensi che nel caos disorganizzato puoi trascorrere qui giornate di beato far nulla o di cazzeggio mascherato da rêverie intellettuale fine a se stessa. Ma dura un momento; il tempo di individuare la divisione degli spazi, le materie prime e gli strumenti separati con perizia, il filo impalpabile e tenace che riesce a tenere insieme la tenerezza del germoglio della micropiantina salvata da morte certa e la scioglievolezza dell'argilla bagnata e molle, con la concreta fermezza dell'obiettivo di realizzare una vera e propria attività economica, vendendo bellezza autentica agli eletti privilegiati che sapranno riconoscerla.





LA ZONA VERDE

- E poi c'è la serra dove abbiamo un po' di piante autoctone: aceri, ippocastani, bagolari, biancospino... diverse talee



- Certo il freddo aquilano, l'anno scorso la neve ci ha distrutto la roulotte...proprio squagliata!

Sia l'aspetto artigianale che quello della cura delle piante sono parimenti importanti. È la fusione di tutto. Prevale l'oggetto scultura-materia o la pianta?

- Tu pensa al vaso, l'argilla è terra, è questa che vedi qua; noi abbiamo tolto la terra, in questo caso di Teramo, abbiamo cacciato un blocchetto di argilla da sottoterra scavando, l'abbiamo poi manipolata e poi cotta, è venuto come se fosse un vaso...è la natura.

Come scegliete le piante?

- No, no, sono loro che scelgono noi.
Noi cerchiamo di salvare tutto; alcune sono in quarantena, sai, i parassiti...si ammalano, poi le curi e tanto poi riesci a ripigliarle, dopo anni eh...ci vogliono anni; per esempio queste hanno sette, otto anni e noi sono due anni che ci stiamo a lavorare; queste le abbiamo tutte recuperate, erano morte, buttate.




- Oh Billy! 'Sto cazzo de olmo quest'anno ju tenemo accorcià eh, sta a ricaccià. Questo lo dovremmo accorcià finalmente, questo si dovrà pure toglie, si è viziato...questo l'anno scorso stava qua dietro, si accavallava ti ricordi?





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